Scritti

Tipologia Livello

Data cronica

1954 - 1979

Metadati

Numerazione definitiva

Consistenza

Contenuto: Franco Evangelisti abbandona la composizione, a cui sono dedicate le prime due serie del Fondo, per scelta nel 1962 (verrà ripresa solo nel 1978 per il progetto dell'UNICEF). La scelta è finalizzata proprio alla decisione di concentrarsi esclusivamente sul lavoro di ricerca teorica, nel campo della biofisica prima e dell'armosonia poi, teoria sviluppata insieme a Lorenzo Viesi, ma anche sulla diffusione della nuova musica attraverso la partecipazione alle realtà più all'avanguardia nel settore, l'organizzazione di festival e l'attività didattica che lo vedrà docente dei primi corsi sperimentali per la composizione di musica elettronica.
I documenti della terza serie Scritti conservano le testimonianze della sua ricerca, nelle varie fasi e attività, grazie alla possibilità di confrontare bozze differenti degli stessi testi, con le correzioni manoscritte, le successive stesure, l'utilizzo in contesti diversificati e il continuo lavoro su questi testi che culminerà con la pubblicazione (postuma) del suo libro Dal silenzio ad un nuovo mondo sonoro. Quasi tutti i testi sono nella versione in italiano e in quella in tedesco.

Criteri di ordinamento: La serie è stata organizzata utilizzando lo schema seguito in diverse biografie edite su Franco Evangelisti in cui i suoi scritti sono suddivisi tra quelli pubblicati e quelli utilizzati e divulgati in trasmissioni radiofoniche (dove questo utilizzo risultasse chiaramente evidente sul documento, anche se in alcuni casi lo stesso testo sia stato pubblicato successivamente). La serie è strutturata quindi in tre sottoserie: 1. Scritti pubblicati; 2. Trasmissioni radiofoniche e 3. Altri scritti, in cui sono raccolti scritti inediti, testi di interviste, interventi a conferenze ma anche le note alle composizioni e i contenuti per gli LP.

Unità di conservazione

Note: Il complesso lavoro di ricostruzione e riordinamento degli scritti di Franco Evangelisti, è stato possibile grazie al prezioso contributo scientifico di Valentina Bertolani, Maurizio Farina e Alessandra Carlotta Pellegrini.