Massimo Coen

Tipologia Fondo
Data cronica
1950 - 2017
Note
con docc. anteriori

Metadati

Tipologia

fondo

Numerazione definitiva

N. definitivo
5

Consistenza

Tipologia
busta/e
Quantità
35

Storia istituzionale/Biografia

Figlio di Valentina Coen (discendente della famiglia proprietaria dei famosi Magazzini Coen di Via del Tritone 36 a Roma) e Emilio Coen (avvocato nato ad Urbino), Massimo Coen nasce in una agiata famiglia ebrea dell’elegante quartiere Prati a Roma. Inizia ad avvicinarsi al pianoforte all’età di quattro anni; a nove anni intraprende lo studio del violino privatamente e poi al Conservatorio di S. Cecilia con Riccardo Tagliacozzo, frequentando anche i corsi di musica da camera di Guido Agosti.

Nel 1938 all’età di cinque anni, con l’attuazione delle leggi razziali, Massimo è costretto a lasciare le scuole pubbliche italiane e insieme a tutta la famiglia subirà le conseguenze economiche e psicologiche di quelle leggi. Fuggiti da Roma e rifugiatisi a Tagliacozzo durante l’occupazione nazista, fecero ritorno a Roma proprio la mattina del 16 ottobre del 1943, giorno della retata nazista. Il ritardo del treno su cui viaggiavano concesse fortuitamente la salvezza a tutta la famiglia Coen che riuscì a nascondersi presso alcuni conventi del quartiere Prati, fino al 4 giugno 1944, data della liberazione di Roma dall’occupazione nazista.

Dopo il diploma in violino conseguito presso il Conservatorio di Santa Cecilia di Roma, si è perfezionato dal 1958 al 1961 con André Gertler (collaboratore violinistico di Béla Bartók) al Mozarteum di Salisburgo e successivamente al Conservatoire Royal di Bruxelles.
Parallelamente consegue nel 1958 la laurea in giurisprudenza presso l’Università La Sapienza di Roma con una tesi di laurea sul diritto d’autore.

Nel 1961 fonda I Solisti di Roma, uno dei complessi da camera italiani più eclettici e apprezzati, attivo fino al 2003. La prima formazione vede la presenza della clavicembalista Paola Perrotti Bernardi, Mario Buffa (violino), Luigi Lanzilotta (violoncello) e Nicola Samale (flauto). I Solisti di Roma si sono proposti con la loro attività concertistica di presentare una forma tipica della musica (secoli XVII e XVIII), la Sonata a tre.
Del 1962 sono le prime tournée all’estero, in Spagna e in Austria (partecipazione alle Wiener Festwochen). L’attività concertistica prosegue con frequenza e successivo allargamento ad altri paesi europei (Germania, Polonia, Bulgaria, Romania, Francia, Lussemburgo, Belgio, Svizzera, Ungheria, Olanda, Scozia, Danimarca, Svezia, Norvegia, Grecia) e al Sud America (Brasile 1989). Sempre nel 1962, in giugno, i Solisti di Roma iniziano la loro più che trentennale attività concertistica nella Basilica di Santa Francesca Romana a Roma.

Nel giugno 1970 viene pubblicato il primo disco microsolco lunga durata dei Solisti di Roma dal titolo omonimo. Nell’ottobre 1972 viene pubblicato dalla RCA Italiana un secondo disco intitolato Toscana 1700. Di lì a poco un terzo disco intitolato Venezia 1700 sempre per la RCA. Entrambi questi dischi vedono l’importante presenza di Angelo Persichilli al flauto.

A partire dal 1960 diventano frequenti i contatti con gli esponenti di punta dell'avanguardia musicale colta, soprattutto nell'ambito di Nuova Consonanza e dell’Associazione musicale Beat 72 (dal 1964), dove collabora intensamente con Franco Evangelisti, Egisto Macchi, Mauro Bortolotti, Domenico Guaccero, Salvatore Sciarrino, Franco Donatoni, Giacinto Scelsi, Vittorio Gelmetti, Antonello Neri, Giancarlo Schiaffini e Frances-Marie Uitti. Non meno importanti i contatti con la American Academy in Rome sotto la direzione di Richard Trythall.
Particolarmente importante il lavoro svolto presso l’Autunno musicale di Como con Italo Gomez, Gisella Belgeri e il Quartetto della Società cameristica italiana, fondato nel 1960 da Gomez, (violoncello), Umberto Oliveti (secondo violino), Emilio Poggioni (viola) e Massimo Coen (primo violino), con cui incide i quartetti di importanti autori tra cui Scelsi, Donatoni, Clementi.
Forte di queste importanti esperienze maturate nell’ambito della musica contemporanea, nel 1963 Massimo Coen dà vita al suo ensemble dedicato alla musica contemporanea: il Quartetto Nuova Musica con Mario Buffa al violino, Luigi Lanzillotta al violoncello e Fausto Anzelmo alla viola (successivamente sostituito prima da Lilias Green e poi da Michele Sicolo).

Prosegue intanto l’attività con I Solisti di Roma sempre ispirata al principio della ricerca, sia in ambito classico (prime esecuzioni moderne di autori come Durante, Albinoni, Sacchini, Donizetti, Mercadante, Golinelli) che contemporaneo, divenendo collaboratori e primi esecutori di compositori come Petrassi, Scelsi, Sciarrino, Bortolotti, Evangelisti, Guaccero, Lombardi e di moltissimi giovani autori. L’ingresso nel quartetto di Margot Burton alla viola (1985) e successivamente di Maurizio Gambini al violoncello (1994) fornisce intanto nuova linfa vitale a I Solisti di Roma, che dagli anni Ottanta fino ai primi anni Duemila dedicano sempre più spazio alle opere del Novecento storico e ai movimenti artistici trasversali (come il futurismo riscoperto attraverso le musiche a volte inedite di Malipiero, Alfano, Mix e Pratella), le quali vedono insieme la musica, la danza, la pittura e la parola, incidendo per le etichette discografiche Carish, Edipan, Bongiovanni e Musica immagine con titoli che spaziano da Farinelli a DISCoveries. Scelti più volte dal Governo italiano per partecipare a Festival italiani all'estero, I Solisti di Roma hanno potuto godere di importanti sovvenzioni pubbliche concesse dallo Stato Italiano per i loro alti meriti artistici e per il loro spirito di ricerca.

Nel 1969 Massimo Coen viene chiamato come Concert master dell'Orchestra Michelangelo di Firenze, eseguendo 80 concerti in Canada e negli Stati Uniti.

Nel 1970 inizia la sua trentennale docenza di solfeggio presso l’Accademia nazionale di danza di Roma: un’esperienza fondamentale che lo legherà per sempre al mondo della danza e dove farà importanti incontri con altri artisti, tra cui il pittore Achille Perilli, sviluppando il linguaggio intercodice di dialogo tra le diverse forme artistiche: suono, gesto, segno.
Nel 1973 è tra i fondatori del centro culturale polivalente Il Politecnico di Roma, insieme ad Amedeo Fago. Nel 1976 viene chiamato nella giuria del prestigioso Concorso Internazionale Gaudeamus a Rotterdam. Nel 1978 Massimo Coen partecipa come violinista ad uno degli happening musicali più noti di sempre, Il treno di John Cage, la famosa sonorizzazione di alcuni treni in partenza dalla stazione di Bologna operata dal grande compositore americano.
Nel 1979 inizia ad affiancare alla sua carriera di interprete e organizzatore musicale quella di  compositore, con particolare attenzione ai nuovi linguaggi della musica per archi. Negli anni seguenti la sua ricerca si è estesa a tutti gli strumenti e alla voce umana raggiungendo un repertorio comprendente circa 60 opere.
Sempre nel corso degli anni Settanta Massimo Coen è attivo in varie forme nella vita musicale italiana e nell’opera di decentramento culturale di questo paese in qualità di membro del Consiglio d'amministrazione del Teatro dell’Opera di Roma, all’interno della Associazione Nuova Consonanza, nel Sindacato musicisti italiani e dell’AIMAS (Associazione italiana complessi musicali autogestiti e sperimentali).

Nel 1981 il regista teatrale Carlo Quartucci, coinvolgendo in prima persona Massimo Coen, fonda La zattera di Babele, nella quale, insieme a Carla Tatò, Jannis Kounellis, Giulio Paolini e altri artisti, raduna a Genazzano - vicino Roma - scrittori, cineasti, attori di teatro, pittori, ecc. con l’obiettivo di dar vita a una rappresentazione e a un linguaggio interdisciplinare in cui far confluire e interagire varie forme d’arte. È il periodo degli spettacoli portati in giro per l’Europa, quali Comédie Italienne (1981), Didone (1982) e Funerale (1982).
Dal 1988 cresce l’interesse per il futurismo con le ricerche in archivio, le esecuzioni di quartetti inediti e con l’organizzazione di serate futuriste con recitazione (Pierluigi Giorgio) e danza (Silvana Barbarini) presso la Galleria Nazionale d’Arte Moderna di Roma.

Dal 1990 si intensificano le collaborazioni in ambito jazzistico che porteranno Massimo Coen a collaborare con importanti nomi della scena italiana e internazionale (Luigi Cinque, Eugenio Colombo, Giorgio Gaslini, Massimo Urbani, Miroslav Vitous, Kenny Wheeler, Steve Lacy, Bruno Tommaso, Paolo Damiani).
Dal 1990 gli interessi di Massimo Coen si focalizzano anche a livello compositivo verso il recupero della musica popolare, in particolare brasiliana (Saudades do Rio è il suo concerto per violino e orchestra del 1991), e lo spingeranno a intensificare le esibizioni e le frequentazioni teatrali e musicali con Luigi Cinque, Caterina Casini e con la danza di Sandra Fuciarelli e Adriana Borriello.
Nel 1993 inizia la collaborazione con il Coen-Penazzi-Studer String Trio, una formazione che lavora tra scrittura e improvvisazione d’avanguardia, insieme a Bernardino Penazzi  (violoncello) e Daniel Studer (contrabbasso) e che porterà alla pubblicazione di due brillanti lavori: Er-Innern (1994) e Drei Bilder (1997).
Dal 1996 si fa più consapevole il recupero delle proprie radici ebraiche attraverso le collaborazioni con il figlio Gabriele Coen, sassofonista e clarinettista, la scoperta della musica Klezmer e la riproposta di autori come Salomone Rossi, Mario Castelnuovo-Tedesco, Ernst Bloch, Elio Piattelli.

Negli ultimi venti anni di attività (1985-2005) Massimo Coen asseconda, pur nella originalità del suo percorso, un’esigenza, avvertita anche da altri compositori, di un recupero degli elementi linguistici del passato, affiancato a linguaggi popolari extra-colti, senza rinnegare le ricerche e le conquiste dell’avanguardia. In tal senso l’esempio più riuscito è forse il concerto per violino e orchestra Saudades do Rio, eseguito dall’orchestra nazionale del Brasile nel 1991.
[Biografia redatta da Gabriele Coen]

Storia archivistica

Il fondo Massimo Coen è stato consegnato a titolo di comodato alla Fondazione Isabella Scelsi dagli eredi del M° Coen - Mirella Thau Coen, Gabriele Coen, Emanuele Coen e Eva Coen - con contratto del 2 ottobre 2017, prot. 971.
Contestualmente alla firma del contratto il fondo è stato trasferito presso i locali della Fondazione siti in via di S. Teodoro 8, Roma.
La Soprintendenza archivistica e bibliografica del Lazio ha dichiarato il fondo di interesse storico particolarmente importante in data 16 settembre 2020, prot. 3128 e successiva integrazione del 18 maggio 2022, prot. 1734.
Il riordinamento del fondo è avvenuto in diverse fasi. La prima ha visto la schedatura e l'inventariazione della sottoserie delle Partiture di Massimo Coen e della serie Multimedia ad opera di Laura Piazza e grazie al contributo della Regione Lazio nell'ambito del progetto "Testo versus Suono: dal libro alla partitura nell'esperienza artistica di Massimo Coen" (settembre - dicembre 2020). La seconda fase ha preso in esame tutto il resto del fondo per un riordinamento complessivo e l'individuazione delle altre serie e/o sottoserie, grazie al contributo dalla Regione Lazio, Direzione Cultura e Lazio Creativo nell’ambito di iniziative culturali ed educative degli Istituti Culturali iscritti all’albo regionale per l’anno 2021 (settembre - dicembre 2021). L'ultimo intervento con schedatura analitica e inserimento di un secondo versamento del materiale, è stato eseguito dalla dott.ssa Lucia R. Petese, con incarico diretto della Fondazione Isabella Scelsi, grazie al contributo del Segretariato regionale del Lazio a favore del detentore del bene culturale ai sensi degli artt. 31, 35 del D.Lgs. 42/2004, annualità 2022 con scadenza nel maggio 2023.
I lavori sono stati eseguiti con il coordinamento scientifico della Soprintendenza archivistica e bibliografica del Lazio, dott.ssa Maria Natalina Trivisano.
È stato utilizzato il software Archiui Opera.
Nel 2023-2024, grazie al contributo della Regione Lazio, Direzione Cultura e Lazio Creativo nell’ambito di iniziative culturali ed educative degli Istituti Culturali iscritti all’albo regionale, sono stati riversati nastri e vinili in formato digitale. Il lavoro di riversamento è stato svolto da Paolo Modugno, quello prettamente archivistico da Angela Chiriatti e Lucia R. Petese.

Modalità di acquisizione

Contratto di comodato tra gli eredi del M° Coen - Mirella Thau Coen, Gabriele Coen, Emanuele Coen e Eva Coen - e la Fondazione Isabella Scelsi datato 2 ottobre 2017.

Contenuto

Il fondo attesta l'attività artistica e intellettuale di Massimo Coen (1933 - 2017): violinista, compositore, docente e animatore culturale di rilievo nell'Italia del XX secolo. L'archivio conserva partiture - edite ed inedite - di Massimo Coen, partiture di altri autori e parti staccate soprattutto per violino, il repertorio per violino appartenuto a Riccardo Tagliacozzo (maestro di Coen) e i repertori di Marco Coen; materiale multimedia (vhs, dvd, vinili, cd); programmi e fotografie a testimonianza dell’attività concertistica de I Solisti di Roma; curriculum e programmi del Quartetto di Nuova Musica; una collezione fotografica di Coen (ritratti suoi e non, foto di performance e suoi spettacoli, di vita professionale e privata); appunti e scritti; materiali vari, soprattutto relativi al cinema e a rassegne cinematografiche.
È presente anche il fondo bibliografico del Maestro, conservato e catalogato nella biblioteca della Fondazione Scelsi.

Struttura

Il fondo è organizzato in 9 serie:
1. Partiture
- ss. 1. Massimo Coen
- ss. 2. Altri autori
- ss. 3. Repertori
2. L'aspirante Coen e la sua prima attività concertistica
3. Attività concertistica
4. I Solisti di Roma
- ss. 1. I Solisti di Roma in immagini
5. Quartetto di Nuova Musica
6. Multimedia
- ss. 1. Coen interprete
- ss. 2. Coen autore
- ss. 3. Coen in interviste e convegni
- ss. 4. Raccolta di altri autori e interpreti
7. Collezione fotografica
8. Appunti e scritti
9. Materiali e tessere.

Consultabilità

Liberamente consultabile nel rispetto della normativa archivistica vigente e del regolamento interno della Fondazione Isabella Scelsi.

Strumenti di ricerca

Inventario del Fondo Massimo Coen (1950 - 2017), a cura di Lucia R. Petese e con la collaborazione di Laura Piazza, Roma, Fondazione Isabella Scelsi, 2022; schedatura analitica a livello di unità archivistica e per alcune sottoserie anche a livello di unità documentaria.

Unità di conservazione

Unità di conservazione
buste
Numero / i
1 - 33

Segnatura di riordinamento

MC

Link esterni

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